E’ facile far durare la tua caldaia se sai come fare

Per la salute del tuo impianto la manutenzione è fondamentale!

Durante la bella stagione la presenza della caldaia passa quasi inosservata in casa.

Ma soprattutto negli appartamenti serviti da un tradizionale sistema di riscaldamento a radiatori, o dove non ci sono fonti alternative come il solare termico che aiutano a produrre l’acqua calda sanitaria, tocca a lei garantire docce calde e termosifoni al punto giusto.

Gli ultimi inverni sono stati tutt’altro che polari, ma questo non significa che le caldaie vadano trascurate.

Considerando che le giornate più fredde restano comunque concentrate tra ottobre e aprile, un controllo manutenzione caldaia assicura un funzionamento ottimale di questi apparecchi, prevenendo il disagio della doccia fredda e della camera da letto modello “ibernazione”.

 

Anzitutto la pulizia…

Il “tagliando” si esegue in due tempi: la manutenzione ordinaria e la cosiddetta prova fumi. La prima fase è semplice ma comunque importante, poiché prevede la rimozione di polvere e altre scorie insinuatesi tra scambiatore, camera di combustione, organi di controllo e così via. Inoltre si verifica che tutto funzioni e gli eventuali componenti usurati vengono sostituiti. Si fa tutto con pochi attrezzi e un buon aspirapolvere.

…e quindi le analisi

In un secondo tempo, detto comunemente “prova fumi”, si svolgono due test con l’impiego di uno strumento elettronico di precisione, l’analizzatore di combustione. Si tratta della prova di tenuta e del rendimento di combustione, attraverso le quali il tecnico verifica e certifica che la caldaia è efficiente e che le sostanze emesse durante la combustione sono a norma di legge.

Chi fa cosa?

Di solito, manutenzione e prova fumi si eseguono insieme, l’una dietro l’altra. La legge prescrive che se ne occupino installatori o manutentori dei centri d’assistenza convenzionati con i produttori delle diverse caldaie. Non c’è spazio per il fai da te: smontare una caldaia senza essere del mestiere espone al rischio di farsi male o di inalare sostanze tossiche. Al termine del lavoro, il tecnico è poi tenuto ad annotare i risultati delle prove appena effettuate nel Libretto d’impianto per la climatizzazione e fornire tutta la documentazione prevista dalla legge.

Come e quando?

I manuali delle caldaie riportano gli intervalli di manutenzione consigliati dal produttore: nella gran parte dei casi un anno. La questione è più complessa per il controllo dei fumi. Il DPR 74/2013 stabilisce scadenze annuali, biennali o quadriennali a seconda della grandezza e della tipologia degli impianti. I più comuni (impianti domestici a metano) rientrano nello “scaglione” dei controlli biennali, ma ciò non toglie che a livello locale possano vigere norme diverse che fissano termini più ravvicinati. Per non sbagliare, rivolgersi sempre a tecnici esperti, che eseguiranno il lavoro con perizia e nel pieno rispetto della legge.

TIP&TRICKS PER UNA BUONA MANUTENZIONE 

Mentre aspetti il tecnico, adotta dei semplici accorgimenti che gli agevoleranno il lavoro. Fai quanto più spazio possibile intorno alla caldaia. Apri porte e finestre per favorire la circolazione dell’aria e la fuoriuscita della polvere che inevitabilmente si solleverà durante la pulizia. Tieni a portata di mano scopa, stracci e un po’ d’acqua.

Un lavoro è eseguito a regola d’arte quando la caldaia viene ripulita per bene e non spolverata sbrigativamente. L’analisi dei fumi va fatta con un analizzatore regolarmente tarato. Al termine, il tecnico stampa un report (simile a uno scontrino) che riepiloga gli esiti di 3 prove e che il suo strumento esegue automaticamente.

Conserva tutta la documentazione relativa tua alla caldaia, a partire dal manuale fino alle manutenzioni eseguite in passato.

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“Un rametto d’esperienza vale un’intera foresta di avvertenze”

James Russell Lowell

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